è stato il titolo della sua Lectio Magistralis. “Perché no?” è la domanda oggi dilagante che rende insensata ogni esperienza del limite. L’imperativo del “tutto subito” porta però spesso a un eccesso di godimento che intossica, in ognuno di noi, la spinta vitale del desiderio. Ecco allora una riflessione sul senso del limite. Perché marcare e custodire una mancanza? Come trasmettere il senso dell’impossibile per accedere noi all’esperienza del vero desiderio e renderla possibile all’altro?